Carlo Ginzburg
Carlo Ginzburg (Torino 1939) ha insegnato all’Università di Bologna, a UCLA, alla Scuola Normale di Pisa. Tra i suoi libri, tradotti in più di venti lingue: I benandanti (1966; nuova ed. 2020); Il formaggio e i vermi (1976; nuova ed. 2019); Indagini su Piero (1981; nuova ed. 2021); Miti emblemi spie (1986); Storia notturna (1989, nuova ed. 2015); Il giudice e lo storico (1991); Rapporti di forza (1990); Occhiacci di legno (1998; nuova ed. 2019); Nessuna isola è un’isola (2002); Il filo e le tracce. Vero falso finto (2006), Paura reverenza terrore (2015); Nondimanco. Machiavelli, Pascal (2018); La lettera uccide (2022). Ha ricevuto l’Aby-Warburg-Preis (1992), il premio Feltrinelli per le scienze storiche (2005), l’Humboldt-Forschungspreis (2008), il premio Balzan per la storia d’Europa (1400-1700) (2010).
MOTIVAZIONI
Il Premio Hemingway Avventura del pensiero va Carlo Ginzburg per avere ricostruito l’immaginario e la quotidianità di interi periodi storici partendo da microcosmi ben definiti, che in alcuni casi riguardano anche il Friuli Venezia Giulia, e rintracciando le voci di chi di solito non ha voce. Straordinaria poi la sua esplorazione, condotta con rara intelligenza e grande magistero etico, dei rapporti tra verità storica, finzione e menzogna, consapevole che distinguere il vero, nel costante intreccio di immaginazione e realtà al quale siamo sottoposti, è frutto di un percorso di conoscenza che definisce non solo il lavoro dello storico, ma costituisce anche la trama del nostro stare al mondo.