E’ forte l’eco della scomparsa di Zygmunt Bauman a Lignano Sabbiadoro, dove il grande filosofo e sociologo polacco aveva ricevuto il Premio Hemingway nella sezione “L’avventura del pensiero” in occasione della XXX edizione, nel giugno 2014. «A Lignano, negli incontri con la stampa e il pubblico, Bauman aveva lucidamente messo a fuoco i temi e le criticità del nostro tempo – ricordano i Giurati Alberto Garlini e Gian Mario Villalta – sottolineando che “la storia dell’uomo non è mai stata così ricca di conversazioni come nell’era di internet, eppure nessuno dialoga veramente. Ritirando il Premio Hemingway ci aveva spiegato che “paura” è la parola chiave del nostro tempo perché oggi la paura è vaga, “liquida” anch’essa, ed è ovunque: un’insicurezza esistenziale strutturata, imprendibile, come il terrorismo, perché il mondo globalizzato è multicentrico e siamo bersaglio di accadimenti che improvvisamente possono cambiare le nostre vite». «Lo sguardo di Zygmunt Bauman lascia un vuoto grande e difficilmente colmabile nell’interpretazione della società e della sua evoluzione – osserva il sindaco di Lignano Luca Fanotto – Per questo, d’intesa con la Fondazione Pordenonelegge.it, saremmo lieti di potergli dedicare un ricordo in occasione della XXXIII edizione del Premio Hemingway, in programma il 17 giugno 2017. Ci farebbe piacere proporre alcune letture dall’opera di Zygmunt Bauman per ripercorrere le sue riflessioni piu’ recenti, le sue esortazioni a non rassegnarci alla logica dei “muri” nell’evoluzione della società globale». Un rapporto speciale e personale Bauman aveva costruito nel tempo con il presidente della Giuria del Premio Hemingway Alberto Garlini, dedicando nell’ultimo saggio un intero capitolo al suo “La legge dell’odio” (Einaudi). Informazioni e Albo d’Oro Premio Hemingway: http://www.premiohemingway.it/albo-doro/