“E’ l’ora di un cambio di coscienza per le società europee”: parola di Richard Sennett, il grande sociologo de “L’uomo artigiano”, profeta di una società nella quale cooperare “insieme”, dal titolo del suo ultimo lavoro dedicato a “Rituali, piaceri, politiche della collaborazione” (Feltrinelli). Pensatore fra i più influenti del nsotro tempo, cooptato da Barack Obama nel dreamteam che lo portò alla vittoria del 2009 per la Casa Bianca, Sennett è fra i vincitori 2015 del premio Hemingway di Lignano, nella sezione dedicata all’”Avventura del pensiero. E da Lignano il sociologo non ha mancato di manifestare la sua preoccupazione per l’attualità dei nostri giorni: “Migranti lo siamo stati tutti, prima o poi, qui in Europa. Ma la società del nostro tempo, tutt’altro che liquida, è solida e impenetrabile, chiusa in se stessa e guarda agli stranieri come a una tegola che piove addosso. E’ urgente spezzare questa dicotomia fra lo status di nativo e quello di errante per guardare con altri occhi al fenomeno degli spostamenti dell’uomo sul pianeta”. Dal premio Hemingway Richard Sennett ha anche auspicato “il rispetto e l’applicazione delle leggi su lavoro, in Europa. A cominciare dal mio Paese, la Gran Bretagna, da decenni meta privilegiata per trovare lavoro sul continente. Questo perché sin dagli anni Settanta i datori di lavoro britannici hanno aperto autostrade agli stranieri, accettando forza lavoro sottopagata e spesso in maniera illegale. I veri illegali, quindi, siamo noi: ben più degli stranieri”, ha concluso Sennett, che nei prossimi mesi darà alle stampe il terzo e conclusivo capitolo della sua trilogia dedicata ai principi ottimali di convivenza nelle città e nelle società del nostro tempo. E a proposito delle recenti dichiarazioni di Umberto Eco sul web, Sennett ha osservato che “la rete, più che veicolare la stupidità alimenta l’aggressività: questo a causa della gestione capitalistica del web da parte dei grandi monopolisti, come Google ed Apple”.
Intanto, proprio in occasione dell’intervento di Sennett il sindaco di Lignano Luca Fanotto, affiancato dal presidente di Giuria Alberto Garlini ha colto l’occasione per un primo bilancio dell’edizione 2015 del Premio Hemingway: “Centrato l’obiettivo del rilancio internazionale del Premio, la prospettiva è quella di un potenziamento della manifestazione, nella quale vorremmo che tutta Lignano si riconoscesse – ha spiegato il sindaco – In questa chiave, un passo significativo è stato quello di estendere il momento della cerimonia a una sequenza di incontri aperti alla città. E in vista delle edizioni future sarà determinante la collaborazione avviata con un’eccellenza culturale del territorio, la Fondazione pordenonelegge.it: la nostra volontà è di individuare forme ottimali per ampliare il premio, magari caratterizzandolo con approfondimenti che coinvolgano il territorio in momenti diversi da quelli della premiazione, nel corso dell’anno”.