Vittorino Andreoli
Vittorino Andreoli, nato a Verona nel 1940, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova. Continua la ricerca sperimentale presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano, dedicandosi in particolare alla correlazione tra biologia dell’encefalo e comportamento animale e umano. Lavora in Inghilterra a Cambridge al Department of Biochemistry e successivamente negli Stati Uniti: prima alla Cornell Medical College di New York e successivamente alla Harvard University. In questo periodo si evidenzia il suo interesse per il comportamento nella sua dimensione patologica e si dedica alla psichiatria al suo rientro in Italia. È autore di numerosi libri di successo, tra cui ricordiamo gli ultimi: L’uomo col cervello in tasca (2019), Una certa età (2020), La famiglia digitale (2021), L’origine della coscienza (2021), Contaminazione (2022), Lettera a un vecchio (da parte di un vecchio) (2023), Insieme si vince (2023), La dittatura del denaro (2024).
MOTIVAZIONI
Il premio Hemingway “Avventura del pensiero” va allo psichiatra Vittorino Andreoli per averci accompagnato con i suoi libri e i suoi interventi sui media, in modo critico, lucido e profondo attraverso i più urgenti problemi del mondo contemporaneo. Con un linguaggio diretto, ma sempre rigoroso e stratificato in una conoscenza amplissima, Andreoli è stato il testimone di un momento di malessere diffuso nel mondo contemporaneo, una sorta di intossicazione da io, e ci ha insegnato che l’unico io possibile è l’io fragile, che avverte i propri limiti e accorgendosene scopre di aver bisogno dell’altro. In un mondo dominato dal mito dell’uomo vincente, e da tanta fatica di vivere sommersa, abbiamo così scoperto che la vera gioia è passare dalla dimensione dell'”io” a quella del “noi”.
Photo credit Gigi Cozzarin